Palazzo Medici Riccardi, sede della Prefettura e della Città Metropolitana di Firenze, è il luogo di incontro con il consigliere del comune di Fiesole e di quella che un tempo era la vecchia provincia, Marco Semplici. Giovanissimo, ha già una notevole esperienza nelle istituzioni. È stato consigliere comunale a Firenze nella scorsa legislatura, candidato a sindaco a Fiesole nel 2014, consigliere attuale di Fiesole e della Città Metropolitana di Firenze. In questa ultima veste ha anche ottenuto le deleghe al lavoro e al turismo dal sindaco Nardella.
Ciao Marco, raccontaci chi sei in un breve tweet.
Sono un folle appassionato di politica e della mia città. Sono un folle perché al giorno d’oggi, per esporsi in prima persona in politica, bisogna essere solo tali.
Da quello che mi è stato riferito, non vivi solo di politica. Che lavoro fai?
Ho iniziato da questa estate una nuova avventura professionale: da giugno, infatti, ho acquistato una licenza taxi e sto praticando il mestiere di tassista contemporaneamente con la politica. In questo secondo incarico invece mi sto occupando di Città Metropolitana e in particolar modo delle deleghe del turismo e del lavoro, che mi sono state affidate dal sindaco.
Sei un tifoso appassionato di Fiorentina. Hai qualche altra passione o hobbies?
Sicuramente, come appassionato spettatore, sono un amante del calcio e della Fiorentina. Come sportivo, però, pratico a livello amatoriale il tennis, che sto cominciando a seguire con attenzione. Ad esempio, nelle ultime settimane ho guardato le partite degli ultimi US Open.
Proprio riguardo agli ultimi Open, cosa ne pensi del caso Serena Williams?
Le finte vittime non mi sono mai piaciute. Lei ha cercato di compensare le sue performance non all’altezza del suo nome con uno show non degno del tennis. Sono dalla parte dell’arbitro, tutta la vita.
Sei entrato in politica da giovanissimo. Prima consigliere comunale a Firenze, poi candidato a sindaco a Fiesole e adesso sei in consiglio della Città metropolitana. Posso etichettarti come enfant prodige della politica?
No. Ripeto, della politica io sono un folle. Il percorso che ho fatto non lo consiglierei ai più giovani. Questo perché, prima di tutto, bisogna concentrarsi sul concludere il proprio ciclo di studi, trovarsi una posizione lavorativa e solo successivamente occuparsi della cosa pubblica. Io ho fatto tutte queste cose un po’ in contemporanea e ho avuto ovviamente grosse difficoltà a mantenere un certo equilibrio. Fortunatamente sono riuscito a trovarlo, ma non era scontato.
Ritengo, però, che la politica debba accompagnare tutto il percorso di vita di un cittadino anche con ruoli e specifiche differenti. Magari, a livello universitario, è giusto far politica nel proprio ateneo. Impegnarsi, invece, nell’amministrazione cittadina si può fare ma, come dicevo, solo successivamente alla conclusione del ciclo di studi e dopo aver trovato un lavoro.
Ti sei definito “folle appassionato di politica”. Da dove è nata questa passione?
La passione è nata perché io non accetto che le problematiche, le questioni irrisolte e le difficoltà che ci circondano siano trattate come immodificabili e irrisolvibili. Io credo che ognuno di noi possa essere artefice del cambiamento e possa contribuire a migliorare la società senza lamentele ma con fatti e sacrifici.
Ognuno di noi deve scegliere, in base alle proprie competenze, dove cimentarsi; non è detto che il cambiamento debba avvenire solo nell’istituzione pubblica. Ciò può avvenire anche nell’associazionismo, nel volontariato e in tantissime altre articolazioni della realtà.
Per me stesso, anche a seguito dei miei studi in scienze politiche, ho ritenuto la strada migliore quella di intraprendere, avendo gli strumenti adeguati, questa esperienza nella gestione della cosa pubblica. Ho cercato e sto cercando di dare il mio contributo sotto quest’aspetto.
Si parla di aeroporto. Favorevole e contrario? Proseguimento della costruzione delle altre linee della tramvia, favorevole o contrario?
Io sono per lo sviluppo della città, per lo sviluppo delle infrastrutture e per il miglioramento dei servizi. Non sono per pormi la domanda se essere favorevole o contrario ogni giorno, ogni mese e ogni anno ad opere che sono già state approvate. Coloro che ricoprono incarichi pubblici adesso devono soltanto lavorare per vigilare sulla correttezza degli appalti, vigilare sulla correttezza dei lavori e soprattutto lavorare per garantire che questi lavori possano essere realizzati nel più breve tempo possibile. Oggi la questione non è se fare o non fare l’aeroporto, oggi la questione è farlo in tempi brevi, garantire a chi subirà delle ripercussioni negative i giusti indennizzi e creare infine tutte le infrastrutture correlate nei tempi corretti.
Due domande conclusive, le solite che faccio a tutti i miei intervistati. La prima: ti dividi tra due città, Fiesole e Firenze. Qual è un luogo per ciascuno o un luogo solo, scegliendo tra una delle due città, che ti porti nel cuore.
Sicuramente, quello che sto per dirti è un luogo che vale per entrambe le città: piazza Mino da Fiesole. Da lì si può ammirare e gustare la vista e la bellezza della culla del Rinascimento, Firenze. Da lì però si può, guardandosi intorno, ammirare il luogo principe del comune di Fiesole che è la piazza del palazzo comunale e della sua attività amministrativa e politica. La bellezza che ti circonda in quella piazza unisce le due realtà, Firenze e Fiesole.
Seconda domanda. Se tu potessi tornare indietro grazie ad una macchina del tempo che consiglio daresti al te del passato? Cosa auguri, inoltri, al te del futuro?
La bellezza della vita è che ad ogni scelta corrisponde un’incertezza nelle ripercussioni, nei risultati, nelle conseguenze. Se non ci fosse questo brivido, non avrebbe senso vivere la vita. Proprio per questo non vorrei avere suggerimenti.
Il consiglio per il me del futuro è quello di mantenere una coerenza di contenuti anche a rischio di apparire impopolare nelle posizioni e nel posizionamento politico.
Nella vita privata, penso che il mio obiettivo sia quello di potermi realizzare a livello familiare: ad oggi, non sono sposato e non ho figli ma avrei questa ambizione, che non è secondaria di questi tempi. Basti vedere come sono bassi i tassi demografici. Il farsi una famiglia è purtroppo un ambizione per tanti ma un sogno realizzato per pochi.